referio Cosa Nostra,Eversione,L'omicidio di Piersanti Mattarella L’omicidio di Piersanti Mattarella

L’omicidio Di Piersanti Mattarella

L’omicidio di Piersanti Mattarella post thumbnail image

Piersanti Mattarella (Castellammare del Golfo, 24 maggio 1935 – Palermo, 6 gennaio 1980) è stato un politico italiano, Presidente della Regione Siciliana tra il 1978 e il 1980. Fu assassinato da Cosa Nostra mentre stava andando a messa nella sua automobile insieme alla moglie Irma Chiazzese, seduta al suo fianco, alla suocera Franca Chiazzese Ballerini e alla figlia Maria, sedute sul sedile posteriore. Ad ucciderlo, un giovane killer dall’andatura ballonzolante, i lineamenti gentili e lo sguardo di ghiaccio, disse la moglie, ferita ad una mano nell’agguato.

Piersanti era figlio di Bernardo Mattarella, potente politico della Democrazia Cristiana, che lo fece studiare all’istituto San Leone Magno dei fratelli maristi a Roma. Dopo gli studi, Piersanti militò in Azione Cattolica per poi dedicarsi alla carriera politica nella DC. Ispirato da Giogio La Pira, giurista e uno dei principali artefici della carta costituzionale, Piersanti si avvicinò da subito alla corrente politica di Aldo Moro.

Nel novembre del 1964, Piersanti si candidò nella lista DC alle elezioni comunali di Palermo, ottenendo più di undicimila preferenze (quarto, dopo Salvo Lima, Vito Ciancimino e Giuseppe Cerami) e diventando consigliere comunale di Palermo nel pieno dello scandalo del Sacco di Palermo.

Nel 1967 venne eletto deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), della quale denunciò subito la ‘provincializzazione’, cioé il fatto che i suoi membri, troppo legati alle province di appartenenza, erano incapaci di portare avanti una politica unitaria siciliana.

Nel 1976, Aldo Moro lo volle nel consiglio nazionale della DC, lanciando la sua ascesa politica al livello nazionale. Il 9 febbraio 1978, Piersanti venne eletto presidente dell’ARS alla guida di una coalizione di centro-sinistra con l’appoggio del Partito Comunista Italiano, percorrendo così la strada che avrebbe tentato di percorrere Aldo Moro sullo scenario nazionale. Piersanti accettò la presidenza della regione con riserva, chiedendo il rinvio della seduta. Il 14 marzo sciolse la riserva ed accettò la presidenza. Due giorni dopo, Aldo Moro veniva rapito dalle Brigate Rosse per non fare più ritorno.

Alla guida della regione, Piersanti imboccò subito il sentiero delle riforme, soprattutto per quanto riguardava la gestione degli appalti. Volle vederci chiaro negli affari miliardari di Rosario Spatola, notoriamente legato alla famiglia mafiosa Inzerillo-Gambino, e prese le difese di Pio La Torre, deputato del PCI, quando questi criticò fortemente le politiche agricole portate avanti dall’Assessore dell’Agricoltura Giuseppe Aleppo.

L’omicidio di Piersanti Mattarella fu da subito considerato un attentato terroristico e come tale fu trattato insieme agli omicidi di Michele Reina (9 marzo 1979) di Pio La Torre e di Rosario di Salvo (30 aprile 1982).

Le indagini identificarono negli esecutori materiali dell’omicidio Valerio Fioravanti e Gilberto Cavallini, terroristi di estrema destra dei Nuclei Armati Rivoluzionari, che apparentemente nulla avevano a che vedere con Cosa Nostra. Il fratello di Fioravanti, Cristiano, ebbe a testimoniare in questo senso in diverse occasioni. Il processo che ne seguì però non riuscì a identificare univocamente ne esecutori materiali ne mandanti, anche perché furono messi in atto una serie di depistaggi da parte sia di Cosa Nostra che delle formazioni della destra eversiva coinvolte.

Rimane però la convinzione del giudice Giovanni Falcone, nell’ambito del suo ultimo atto investigativo (la requisitoria di 1690 pagine sui “delitti politici” siciliani) che puntava fermamente sulla colpevolezza dei terroristi di estrema destra Giuseppe Valerio Fioravanti e Gilberto Cavallini quali esecutori materiali del delitto, in un contesto di cooperazione tra Cosa nostra (nella persona di Pippo Calò, “ambasciatore” dei Corleonesi a Roma), gli ambienti del terrorismo eversivo neofascista, la P2 di Licio Gelli e la Banda della Magliana.

Piersanti Mattarella
Piersanti Mattarella

Leave a Reply

Leggi anche:

Cosa NostraCosa Nostra

Cosa Nostra ha le sue radici nell’Ottocento in Sicilia. Originariamente, era composta da massari, fattori e gabellotti che gestivano i terreni della nobiltà siciliana. Con il tempo, Cosa Nostra si

Sorveglianza Giovanni Vassallo

Operazione Eden 4Operazione Eden 4

L’operazione Eden 4 dei Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Trapani ruota intorno agli affari dell’imprenditore mazarese Giovanni Vassallo. Le indagini hanno consentito di ricostruire l’inserimento dell’indagato, peraltro