Operazione Sistemi Criminali

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Il 4 dicembre 1992 il collaboratore di giustizia Leonardo Messina, parlando davanti alla Commissione Parlamentare Antimafia, disse:

LEONARDO MESSINA. La riunione è stata l’atto finale. Erano lì da circa tre mesi …

PRESIDENTE. Lì dove?

LEONARDO MESSINA. Nella provincia di Enna. Avevano fatto la nuova strategia e avevano deciso i nuovi agganci politici, perchè si stanno spogliando anche di quelli vecchi.

PRESIDENTE. Può spiegare meglio questo passaggio di alleanze?

LEONARDO MESSINA. Cosa nostra sta rinnovando il sogno di diventare indipendente, di diventare padrona di un’ala dell’Italia, uno Stato loro, nostro.

PRESIDENTE. L’obiettivo è quello di rendere indipendente la Sicilia rispetto al resto d’Italia?

LEONARDO MESSINA. Si. In tutto questo Cosa nostra non è sola, ma è aiutata dalla massoneria.

PRESIDENTE. Ci sono forze nuove alle quali si stanno rivolgendo?

LEONARDO MESSINA. Si, ci sono forze nuove, si stanno rivolgendo.

PRESIDENTE. Può dire alla Commissione di quali forze si tratta?

LEONARDO MESSINA. Non vorrei creare qua situazioni …

PRESIDENTE. Va bene. Si tratta di formazioni tradizionali o di formazioni nuove?

LEONARDO MESSINA. Sono formazioni nuove.

PRESIDENTE. Non tradizionali.

LEONARDO MESSINA. No, non tradizionali.

PRESIDENTE. In Sicilia sono forti o sono deboli?

LEONARDO MESSINA. Non vengono dalla Sicilia.

Un progetto di divisione dell’Italia perseguito da un lato dalla Lega Nord e dall’altro da Cosa Nostra, dalla ‘Ndrangheta e dalla Massoneria. Questa era la tesi della Direzione Investigativa Antimafia che ha dato vita all’indagine denominata “Sistemi Criminali”.

L’obiettivo era la secessione e l’indipendenza delle regioni del meridione d’Italia, con Cosa Nostra che si sarebbe “fatta Stato” per amministrare i territori conquistati. Questo progetto, secondo la DIA, vedeva come protagonisti Gianfranco Miglio, ideologo della Lega Nord, e il duo Licio Gelli, Giulio Andreotti, oltre a soggetti legati alle organizzazioni mafiose di Calabria e Sicilia.

I riscontri dettagliati presentati dalla DIA furono inviati alla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, scaturendo nel procedimento che prese il nome di “Sistemi Criminali”, fino alla sua archiviazione su richiesta della Procura della Repubblica di Palermo nel 2001.

“Sistemi Criminali” racconta il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica, quando la Lega Nord veniva affiancata da altre formazioni secessioniste costituite al Sud, specialmente in Sicilia. L’obiettivo: liquidare ed eliminare la “vecchia” classe politica (dimostratasi “traditrice”) e sostituirla con nuovi referenti, possibilmente con il risultato dell’indipendenza delle regioni meridionali e sicuramente con l’ottenimento di vantaggi per le organizzazioni mafiose.

Ma non c’era solo la Mafia nella nota della DIA. C’era anche una parte dello Stato, oltre a nomi altisonanti provenienti da formazioni della destra eversiva come Stefano Delle Chiaie, il suo avvocato Stefano Menicacci (nel cui studio furono costituiti i partiti secessionisti del Sud) e l’avvocato Rosario Pio Cattafi, piduista, mafioso e anello di congiunzione tra Totò Riina, Benedetto Santapaola, le ‘ndrine dall’altra parte dello stretto e Ordine Nuovo…

Stefano Delle Chiaie
Stefano Delle Chiaie

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