L’Operazione Old Bridge è una delle più significative operazioni anti-mafia transfrontaliere della storia recente, che portò a numerosi arresti tra le file della famiglia criminale Gambino e dei loro alleati siciliani. Avvenuta il 7 febbraio 2008, scaturì dalla collaborazione tra le autorità degli Stati Uniti e dell’Italia in un’azione congiunta contro la criminalità organizzata.
L’Operazione fu il culmine di anni di indagini da parte dell’FBI e delle forze dell’ordine italiane. La scelta del nome “Old Bridge” (Vecchio Ponte) simboleggiava il legame storico tra la mafia siciliana e la mafia americana, in particolare la famiglia Inzerillo e Gambino.
Dopo la Seconda Guerra di Mafia negli anni ’80, molti membri della famiglia Inzerillo erano fuggiti dalla Sicilia a New York per sfuggire alla furia omicida dei Corleonesi guidati da Salvatore Riina. Con il tempo, questi mafiosi esiliati, noti come “gli Scappati,” tentarono di ricostruire il ponte criminale con l’Italia.
L’indagine fu resa possibile grazie alla collaborazione di Joseph Vollaro, proprietario di una compagnia di autotrasporti di Staten Island, che divenne informatore dell’FBI. Registrando conversazioni segrete, Vollaro permise di ottenere prove schiaccianti contro i membri della famiglia Gambino.
Il 7 febbraio 2008, più di 80 persone furono incriminate presso il tribunale distrettuale di New York. Tra gli arrestati spiccavano i nomi dei presunti capi in attività della famiglia Gambino: Jackie D’Amico, Nicholas Corozzo e Joseph Corozzo.
In Italia, l’operazione colpì duramente membri di spicco della mafia siciliana, tra cui Giovanni Inzerillo e Gianni Nicchi. L’obiettivo era bloccare l’espansione del traffico di droga tra Sicilia e Stati Uniti.
Il Processo e le Condanne
Negli Stati Uniti, il processo fu assegnato inizialmente al giudice Nicholas Garaufis, e poi riassegnato al giudice Jack B. Weinstein. La maggior parte degli imputati americani (60 su 62) si dichiarò colpevole, spesso in cambio di pene ridotte.
Le condanne più significative furono quelle di Frank Calì, capitano dei Gambino, accusato di racket ed estorsione (per i quali scontò solo 16 mesi di carcere), Nicholas Corozzo, accusato di corruzione aziendale e omicidio (13 anni e mezzo) e di Charles Carneglia (quattro omicidi, ergastolo).
L’Assassinio di Frank Cali
Il 13 marzo 2019, Frank Cali fu assassinato davanti alla sua casa a Staten Island. Colpito da sei proiettili e investito dal furgone dell’assassino. Il suo omicidio fu il primo di un boss mafioso a New York dal lontano 1985, quando John Gotti fece uccidere il suo rivale Paul Castellano. Alcuni ipotizzano che l’omicidio sia stato un regolamento di conti interno alla famiglia Gambino.
Impatto e Eredità
L’Operazione Old Bridge riuscì a disarticolare una vasta rete mafiosa transnazionale, tuttavia, la mafia si adattò e cercò nuovi leader per colmare il vuoto lasciato dagli arresti.
Con il passare degli anni, l’operazione è rimasta un esempio emblematico di come le autorità possano spezzare antiche alleanze criminali attraverso la collaborazione e l’uso efficace di informatori e intercettazioni.