Ordine Nuovo

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Il Movimento Politico Ordine Nuovo (MPON) nacque nel dicembre 1969 come frangia radicale del Centro Studi Ordine Nuovo, un’organizzazione ‘culturale’ di estrema destra fondata nel 1956 da Pino Rauti, fuoriuscito dal Movimento Sociale Italiano (MSI). Successivamente, la decisione di Rauti di rientrare nel MSI portò a una presunta spaccatura: alcuni membri, guidati da Clemente Graziani, rifiutarono l’allineamento con un partito considerato “asservito alla borghesia e all’imperialismo statunitense”. Questi militanti costituirono il MPON, tra cui Elio Massagrande, Roberto Besutti e Sandro Saccucci. In realtà i due movimenti rimasero legati a doppio filo, e mentre l’MSI faceva politica, il MPON metteva le bombe.

Ideologia e Formazione
L’ideologia del movimento si ispirava al pensiero tradizionalista di Julius Evola e René Guénon, articolandosi attraverso corsi di formazione ideologica e politica. La propaganda enfatizzava il rifiuto della modernità, identificata come sovversione plutocratica, e adottava strategie paramilitari ispirate alla “guerra rivoluzionaria”. Tra i testi di riferimento spiccavano opere come Mein Kampf e manuali di strategia rivoluzionaria, rivelando una volontà di preparazione non solo ideologica, ma anche operativa. L’organizzazione si rivolgeva anche ai giovanissimi, nel tentativo di formare nuove leve radicalizzate, utili pedine da usare nell’ambito dell’eversione.

L’Attività e lo Scioglimento
In pochi anni, il MPON divenne uno dei principali gruppi extraparlamentari di estrema destra in Italia. Tuttavia, la sua traiettoria ufficiale fu breve: nel novembre 1973, dopo una serie di atti terroristici messi in atto dai suoi membri, il ministro dell’Interno Paolo Emilio Taviani decretò lo scioglimento del movimento per ricostituzione del disciolto Partito Nazionale Fascista. Nel processo del 1973, trenta dirigenti furono condannati, e nel 1974 altri 119 militanti subirono accuse simili.

Lo scioglimento non impedì ad alcuni membri di intraprendere una strad a clandestina. Pierluigi Concutelli, spietato assassino legato a Cosa Nostra, alla ‘Ndrangheta (avrebbe partecipato al summit di Montalto organizzato dal clan De Stefano insieme al ‘Principe Nero’, junio Valerio Borghese) e agli apparati deviati dello stato, assunse il controllo di una rete segreta dopo che i leader principali fuggirono all’estero. La violenza caratterizzò questa fase: attentati come quelli di Ordine Nero, le stragi di Brescia e dell’Italicus segnarono tragicamente il periodo.

La Lotta Armata e il Terrorismo
Il movimento, ormai clandestino, si ispirò a modelli come l’OAS francese. Nel 1976, Concutelli assassinò il giudice Vittorio Occorsio, coinvolto nelle inchieste sul terrorismo nero e sulla loggia massonica P2. Concutelli si macchiò anche di una serie di omicidi volti a tappare la bocca ai vecchi camerati (vedi Ermanno Buzzi e Carmine Palladino di Avanguardia Nazionale, entrambi uccisi in carcere nei primi anni ’80) che potevano rivelare segreti sulle stragi, come quella di Piazza della Loggia a Brescia.

Vicende Giudiziarie
Diversi militanti furono implicati in episodi di terrorismo e stragi, tra cui la strage di Piazza Fontana e quella di Piazza della Loggia. Figure come Clemente Graziani, Pino Rauti, e Carlo Maria Maggi furono al centro di indagini giudiziarie, con esiti che variarono tra assoluzioni e condanne definitive. La vicenda giudiziaria di Delfo Zorzi, condannato e poi assolto per insufficienza di prove, sottolineò la complessità e la controversia che hanno segnato questi processi.

Epigoni e Nuove Formazioni
Dopo lo scioglimento del MPON, nacquero nuove organizzazioni, come Ordine Nero e i Gruppi d’Azione Ordinovista, spesso animate da ex militanti. Anche in tempi recenti, nel 2014, gruppi come Avanguardia Ordinovista hanno tentato di riprendere l’eredità di Ordine Nuovo, con operazioni violente e piani destabilizzanti.

Pino Rauti
Il fondatore di Ordine Nuovo, Pino Rauti

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