Il 25 ottobre 1969 era stato programmato un comizio a Reggio Calabria da parte di Junio Valerio Borghese, figura emblematica dell’estrema destra italiana, ex comandante della Xª Flottiglia Mas e leader del Fronte Nazionale. Questo evento, previsto in un periodo di intensa tensione sociale e politica, non si svolse mai per decisione della Questura di Reggio Calabria, che negò l’autorizzazione all’evento. Tuttavia, la mancata realizzazione del comizio non fermò le attività dei protagonisti di quella stagione, culminate nel giorno successivo con il summit di Montalto, in Aspromonte, che resta uno degli episodi più oscuri e controversi della storia della strategia della tensione in Italia.
Il contesto politico e il ruolo di Borghese
Junio Valerio Borghese era una figura iconica per l’eversione nera. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il “principe nero” si era impegnato nella costruzione di un movimento eversivo che mescolava nostalgie monarchiche e autoritarie con il sostegno di alcune frange neofasciste. Il comizio del 25 ottobre 1969 doveva essere un momento di mobilitazione cruciale per il Fronte Nazionale, raccogliendo consenso tra gli ambienti dell’estrema destra, come Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale, e intrecciandosi con settori della criminalità organizzata, in particolare la ‘ndrangheta calabrese.
Pierluigi Concutelli e i legami con l’eversione nera e la ‘ndrangheta
Secondo i racconti dei collaboratori di giustizia, tra i partecipanti alla trasferta del “principe nero” vi erano Stefano Delle Chiaie, fondatore di Avanguardia Nazionale, e Pierluigi Concutelli, figura centrale dell’eversione neofascista, che rappresentava il volto militare e ideologico di Ordine Nuovo. Concutelli, che in quegli anni maturava la sua adesione alla lotta armata, sarebbe divenuto noto per l’omicidio del giudice Vittorio Occorsio nel 1976. Secondo quanto emerso in varie inchieste, Concutelli intratteneva rapporti con clan mafiosi come i Madonia e i De Stefano, confermando il forte legame tra la criminalità organizzata e il terrorismo nero.
Meno di un anno dopo, i moti di Reggio Calabria e il fallito ‘Golpe Borghese’
Il mancato comizio di Borghese rappresenta un tassello nella complessa storia della strategia della tensione, nella quale è ormai chiaro che si possono annoverare anche i successivi moti di Reggio Calabria, scoppiati nel luglio 1970, e Il “golpe Borghese”, previsto per il dicembre 1970, nonché una sterminata sequela di attentati terroristici e omicidi politici.